La storia infinita di Cagliari e della sua pista sul mare
L’associazione Sardinia Open Data, in occasione dell’International Open Data Day del 22 febbraio scorso, ha partecipato alla giornata Monithon 2014 organizzando una passeggiata civica per monitorare la pista ciclo-pedonale di Su Siccu, a Cagliari.
Qui trovate il nostro report di monitoraggio civico con tutti i dettagli.
Il monitoraggio è stato fatto con l’intento di verificare, in rete e sul campo, i motivi per i quali per costruire una pista di 620 metri ci siano voluti circa undici anni. Il mapping party svoltosi in contemporanea, una passeggiata con gps e taccuino alla mano per registrare punti di interesse e geolocalizzarli su OpenStreetmap, ci ha permesso di accertare la presenza dei servizi accessori utili ai cittadini per una pratica fruizione del nuovo spazio pubblico.
Su Siccu è una località di costa cagliaritana situata tra il molo Ichnusa ed il molo “pennello di Bonaria”; dalla sua passeggiata è possibile ammirare uno splendido scorcio del Golfo di Cagliari da una parte, ed il santuario di Bonaria con la sua imponente scalinata, dall’altra.
La pista in questione costeggia un parco alberato e qui, nel periodo di libera pesca dei ricci (novembre-maggio), vengono posizionati i chioschetti dei ricciai, piccoli ristoranti il cui menù propone unicamente: ricci freschi, pane e vermentino.
Per molti anni la zona è rimasta in uno stato di abbandono. Ora la sua riqualificazione è parte del programma integrato per lo sviluppo urbano e la mobilità ciclabile, pedonale e pendolare nell’Area metropolitana di Cagliari.
La storia della pista ciclo-pedonale di Su Siccu inizia nel 2003 con la giunta Delogu, quando viene firmato un accordo per l’abbattimento del muro che separava il molo Ichnusa dal molo Garau, sul quale gravava una servitù militare. A seguito dell’abbattimento nel 2005, la zona viene ceduta al demanio civile nel 2006 e nello stesso anno iniziano i lavori di costruzione della pista, la pavimentazione viene ammodernata e si progettano i
nuovi spazi; nello stesso anno viene costruito anche il camminamento in legno in prossimità del molo Ichnusa di fronte all’Ammiragliato della Marina Militare.
I due percorsi sono quasi pronti ma il progetto viene bloccato e la zona rimane recintata e inaccessibile al pubblico fino al 2012. In quell’anno si riparte con le gravose rifiniture che interesseranno l’intero percorso a causa dell’abbandono dei sei anni precedenti.
L’8 ottobre 2013 la pista è pronta! Viene inaugurato il tratto ciclabile in terra compattata che corre lungo il parco e quello pedonale che costeggia il mare, qualche mese più tardi il 27 gennaio 2014 viene aperto al pubblico anche il camminamento in legno, che era stato reso inservibile da intemperie e salsedine.
Dopo undici anni il progetto della pista sul mare vede finalmente la luce ed i cittadini si possono riappropriare di uno spazio pubblico.
L’itinerario paesaggistico in cui si inserisce la pista di Su Siccu è infatti uno tra i più suggestivi della città: un percorso ciclo-pedonale che dal centro di Cagliari corre lungo il canale Terramaini fino al cuore del parco naturale regionale Molentargius-Saline e da qui raggiunge la spiaggia del Poetto, che molto presto avrà una pista ciclo-pedonale tutta sua.
Il valore della pista di Su Siccu è rilevante dal punto di vista turistico e naturalistico, ma giova anche alla mobilità cittadina. Si tratta di un tassello di un ben più ampio progetto di collegamenti e piste che ci auguriamo vedano la luce al più presto ed in tempi certi. Con la qualifica quanto mai prossima di città metropolitana, su Cagliari ed il suo hinterland circoleranno un numero sempre più ingente di persone che, vivendo nei suoi centri e transitando nelle sue strade, porranno le istituzioni di fronte alla necessità di offrir loro trasporti pubblici ancora più capillari ed efficienti.
Il disagio della cittadinanza, ciclistica e non, è emerso dal monitoraggio rispetto all’impossibilità di vivere per così tanti anni uno spazio pubblico in pieno centro città. La poca chiarezza da parte degli amministratori ha fatto il resto, dirottando l’opinione comune sulla solita idea che i soldi pubblici a tutto servono meno che ai servizi di pubblica utilità.
Sardinia Open Data nel corso del Monithon ha potuto ascoltare le voci dei ciclisti cagliaritani che, pur riconoscendo il buon risultato finale dei lavori, ancora non si spiegano le lungaggini ed i troppi fondi consumati in questi undici anni dalle varie istituzioni che se ne sono occupate. Come ci spiega Kevin Legge (Cagliari Città Cliclabile) nella chiacchierata che ci ha concesso, la città che vorrebbero è più attenta a ciclisti, pedoni ed automobilisti ma si rendono anche conto che sono proprio queste categorie, spesso, a mancarsi di rispetto vicendevolmente.
Insomma, la questione interessa tutti! In una città che attende impaziente il verdetto sulla candidatura a capitale della cultura del 2019 la coscienza civica è imprescindibile affinchè la Cagliari del futuro sia costruita con le idee e le mani di tutti.