Monithon è un’iniziativa indipendente di monitoraggio civico delle politiche pubbliche in Italia e in Europa. L’iniziativa è nata nel 2013, su input del team del portale nazionale OpenCoesione, sviluppandosi poi come iniziativa indipendente grazie al lavoro volontario di decine di analisti, giornalisti, esperti di politiche pubbliche e semplici cittadini interessati. Monithon mette a disposizione di tutti una serie di strumenti e di metodi per la creazione di Report di Monitoraggio civico delle politiche pubbliche, cioè per tutte quelle attività sistematiche di controllo e valutazione da parte di comunità locali, studenti, associazioni e singoli cittadini dei progetti finanziati da soldi pubblici.
Nel 2020 sono stati creati 125 nuovi report, che abbiamo pubblicato sul nostro sito, e che fanno salire il totale dei report a 709. Questi report sono prevalentemente il frutto delle attività del progetto educativo A Scuola di OpenCoesione (ASOC), una best practice europea portata avanti dal governo italiano e recentemente finanziata anche dalla Commissione Europea per una sua diffusione in altri stati membri. Altri report provengono dalle comunità di studenti dell’Università di Torino e di Chieti e Pescara.
Come ogni anno, in questo post ci occuperemo dei risultati ottenuti da questi monitoraggi dal 2013 fino ad oggi.
Ma c’è di più. Rispetto al nostro consueto aggiornamento annuale (comunque tutte le elaborazioni nell’infografica in PDF), quest’anno possiamo mostrare dati e casi concreti di impatto del monitoraggio civico, in termini di copertura sui media dei risultati, di connessione con i policy makers e di risposte ottenute. I dati provengono da un questionario rivolto a tutte le edizioni di ASOC dal 2013 al 2019, equivalente allo “step 3” dell’attuale report di monitoraggio civico.
Abbiamo scoperto che i gruppi di monitoraggio sono bravissimi, in media, a creare connessioni con i media e i policy makers. E’ stato più difficile, però, interfacciarsi con le amministrazioni per ottenere risposte concrete ai problemi riscontrati. Non mancano comunque casi di successo molto interessanti.
Clicca qui per scaricare l’infografica completa sui risultati e sull’impatto del monitoraggio civico
I risultati del monitoraggio civico
Quest’anno il valore totale dei progetti monitorati è ulteriormente salito da 7,35 miliardi nel 2019 a 9.41 miliardi nel 2020. Si tratta per il 70% di grandi infrastrutture di trasporto come ferrovie e linee metropolitane.
In generale, la maggior parte dei progetti ottiene un giudizio complessivamente positivo (62%). Non mancano però progetti giudicati inefficaci (10%), bloccati nel bel mezzo dell’attuazione (8%), o che che sono in corso ma presentano qualche problema (15%). I problemi riguardano in particolare questioni amministrative o legate all’avvio del progetto (11%), problemi tecnici (11%), o problemi di efficacia (2,8%). In certi casi, il progetto richiede ulteriori interventi per essere utile (3,2%).
Ogni report, ovviamente, contiene informazioni qualitative dettagliate sui problemi riscontrati, gli aspetti positivi, e i suggerimenti per rendere il progetto ancora più efficace o migliorarne la comunicazione, o per risolvere gli aspetti critici rilevati.
Qui si trova la lista dei singoli report pubblicati nel 2020. Ognuno riporta anche i dati da OpenCoesione con le principali caratteristiche del progetto monitorato.
Questi risultati sono stati disseminati in vario modo, con l’obiettivo di sviluppare un dibattito informato sui media sull’uso dei fondi pubblici e per raggiungere con i propri suggerimenti e proposte le amministrazioni responsabili.
Instagram, Twitter e Facebook sono stati i social media più usati. Gli studenti hanno anche organizzato eventi pubblici invitando le amminstrazioni e le autorità politiche. E’ interessante il fatto che circa un quinto dei team di monitoraggio siano stati formalmente “auditi” dalle amministrazioni per discutere dei risultati ottenuti.
L’impatto del monitoraggio civico
Una prima misura dell’impatto del monitoraggio deriva dal livello di interesse dei media per le ricerche dei ragazzi.
il 63% dei report sono stati ripresi dai media. In particolare, TV e giornali locali si sono dimostrati interessati sia al fatto in sé – giovani teenager che si occupano dell’efficia dei fondi comunitari – sia ai risultati concreti di queste ricerche, che in alcuni casi si occupano di progetti ben noti all’opinione pubblica locale. Altri gruppi di monitoraggio sono stati ospiti in radio o hanno scritto articoli per giornali web.
Il team Terra di Mezzo ha creato una propria radio su Spotify chiamata Radio Raid, con interviste a leader politici e personaggi chiave nella lotta alle mafie. Il gruppo ha detto a Monithon che “i nostri servizi hanno reso un argomento spesso passato sottotraccia, come il riutilizzo dei beni confiscati, un elemento strategico nella lotta alle mafie. Attraverso questo strumento, il team è riuscito a coinvolgere non solo la popolazione ma un più ampio uditorio nazionale ed internazionale, mettendo al centro dell’interesse della comunità il riutilizzo di un bene che, grazie alla cooperativa Terre Joniche, è diventato un simbolo della lotta alla ‘ndrangheta nel territorio di Isola di Capo Rizzuto”.
Gli studenti hanno anche descritto come sono riusciti a raggiungere i policy makers, se ci sono riusciti. In molti casi (76%), il gruppo ha creato contatti con amministrazioni nazionali e locali responsabili. In alcuni casi (7%), le amministrazioni non hanno risposto per niente alle richieste dei gruppi. In altri casi, più di una richiesta è stata fatta a diverse amministrazioni, con alcune amministrazioni che hanno risposto ed altre no (18%). Nel 2020, la pandemia da COVID-19 non ha certamente aiutato.
Il tipo di risposte ottenuto è stato anche esso differente. Gli studenti hanno ricevuto risposte formali o generiche alle loro richieste (18%), e in alcuni casi promesse concrete e verificabili (32%).
Ad esempio, il team Watershed dell’edizione 2018-2019 di ASOC, ha monitorato la costruzione di un canale di protezione alla città di palma di Montechiaro in Sicilia. “Dai monitoraggi effettuati abbiamo notato che l’opera finanziata, benchè conclusa, non funziona per come dovrebbe. Dai sopralluoghi si è notato che gli inghiottitoi sono pieni di erbacce e detriti che non permettono alle acque di entrare nella condotta per poi defluire a mare, che ad alcuni tombini è stata rubata la copertura in ferro ed è stata sostituita con dei massi che non chiudono ermeticamente e fanno entrare detriti nel canale. […] Il nostro monitoraggio e la nostra azione hanno portato ad un risultato concreto. Dopo mesi di comunicazione e sollecitazione il Sindaco ha firmato un protocollo di intesa con cui si impegna a reperire le somme per effettuare la manutenzione del canale e mettere in sicurezza la città”.
In alcuni casi, i suggerimenti provenienti dalle ricerche sono stati implementati con successo per migliorare l’efficacia dei progetti (8%). Gli studenti del team Panta Rei, che hanno valutato un famoso complesso di depuratori nella zona di Napoli, ci dicono che i loro input “hanno contribuito ad accendere i riflettori sulla questione dei Regi Lagni, stimolando una serie di iniziative che in questo periodo si sono moltiplicate. Siamo particolarmente soddisfatti della proposta avanzata da uno dei protagonisti del nostro monitoraggio, esponente di un Ente locale, dell’istituzione di una “Commissione Speciale d’Indagine sull’inquinamento delle Acque (di falda, dei corpi idrici superficiali, del mare)”.
Nel 2018, un altro team di monitoraggio, VeniVidiVico, ha monitorato i lavori di rinnovamento della loro scuola, il liceo “Vico” di Laterza, in Puglia. “La nostra attività di monitoraggio si è concentrata sui lavori per la messa in sicurezza della nostra scuola. I lavori, che riguardavano il sistema idrico e antincendio, finanziati con i fondi europei erano stati completati ma la certificazione antincendio, fondamentale per la costruzioni di nuove aule di cui la nostra scuola aveva bisogno, non era stata rilasciata perché l’impianto elettrico non era a norma. Dopo la nostra attività di monitoraggio le istituzioni si sono attivate affinché i lavori per la messa in sicurezza dell’impianto elettrico si svolgessero in tempi brevissimi, ad oggi, dopo un anno dalla conclusione della nostra esperienza di monitoraggio civico, i lavori si sono conclusi con l’adeguamento del sistema elettrico alle norme sulla sicurezza“.
Infine, abbiamo analizzato la capacità degli studenti di formare relazioni con gli altri attori dei loro territori, attraverso l’analisi dei messaggi scambiati su Twitter. L’uso di Twitter per documentare i diversi step delle ricerche, inclusi gli incontri pubblici e i momenti di attività in classe, era obbligatorio nel percorso ASOC. Per questa ragione, la stragrande maggioranza dei gruppi di monitoraggio ha creato un account di Twitter per postare foto, video, link e per menzionare gli individui e le organizzazioni con cui hanno avuto a che fare.
Abbiamo mappato la rete complessa di queste interazioni analizzando le connessioni tra i diversi soggetti, e includendo nell’analisi tutti gli account che hanno utilizzato gli hashtag ufficiali del programma ASOC, come ad esempio #ASOC2021 usato quest’anno. Abbiamo quindi considerato non solo gli studenti, ma anche tutti i diversi attori che, con ruoli differenti, hanno partecipato o erano interessati al percorso.
Più di 1000 attori nazionali e locali hanno creato circa 5000 connessioni. I due nodi di maggiori dimensioni al centro della figura rappresentano i due account di Twitter ufficiali del programma ASOC, cioè @OpenCoesione e @ascuoladioc. Abbiamo rimosso anche un altro grande nodo centrale costituito dal nostro stesso account @Monithon, che negli ultimi anni ha sistematicamente ri-twittato o menzionato quasi tutti i team di monitoraggio, distorcendo grandemente la rappresentazione.
Alcuni centri Europe Direct, partner ufficiali di ASOC e le autorità di gestione di alcune regioni del Sud hanno spesso agito come hub informativi, connettendo tra loro varie tipologie di attori.
Oltre al team di ASOC, gli studenti sono stati capaci di formare relazioni su Twitter con i Policy Makers, incluse le autorità regionali (445), le associazioni (268) e i medi (132).
Aumentare l’impatto
In questo post abbiamo mostrato come i gruppi di monitoraggio siano mediamente in grado di portare avanti indagini efficaci sul campo e di creare numerose connessioni per la diffusione dei risultati.
L’obiettivo principale del monitoraggio civico, però, anche di strutturare collaborazioni con i decisori pubblici per migliorare i vari aspetti del policy making, a partire dalla capacità dei singoli progetti di risultare realmente utili ai beneficiari finali di questi finanziamenti. In questo senso, abbiamo riscontrato una maggiore difficoltà nel generare reale impatto sull’efficacia dei progetti. In alcuni casi, però, questo tipo di collaborazione non solo si è verificato, ma è ha avuto impatto diretto sul progetto, rendendolo più efficiente o più vicino ai bisogni dell’utenza di riferimento, dimostrando quindi che è realmente possibile ottenere un impatto, soprattutto se la pressione verso le istituzioni è mantenuta costante nel tempo.
Pensiamo sia cruciale moltiplicare le opportunità per realizzare queste collaborazioni, sia a livello nazionale sia locale. OpenCoesione, il nostro partner principale e uno dei più importanti fornitori di dati pubblici per il monitoraggio civico in Italia, potrebbe facilitare questo processo aumentando le possibilità per i gruppi di monitoraggio di instaurare un dialogo stabile con le amministrazioni responsabili. Inoltre, potrebbe farsi promotore di modalità e meccanismi di policy che permettano ai feedback ricevuti dal basso di essere realmente usati dai policy makers, in modalità fortemente operative. In questi giorni ASOC ha lanciato un nuovo formato chiamato ASOC Talk – uno spazio di confronto con le Istituzioni, al quale sono invitati i team premiati durante la scorsa edizione, la Presidenza del Consiglio, le Regioni partner di ASOC, la Commissione Europea, il Senato e l’Agenzia per la Coesione Territoriale. Iniziative del genere sono perfettamente in linea con i nostri suggerimenti.
Inoltre, crediamo che le NGO italiane, e in particolare le associazioni della società civile già attive come autori di report o nel supporto agli studenti di ASOC, avrebbero grandi opportunità, date le giuste condizioni, per chiedere e sostenere migliori politiche pubbliche sulla base dei risultati del monitoraggio civico. In particolare, studenti e associazioni dovrebbero trovare campi di interesse comuni per formare un’alleanza strategica. La creazione di connessioni stabili tra tutti gli attori interessati, associata a meccanismi di policy per una reale collaborazione con la cittadinanza, potrebbe essere la strada migliore per portare il monitoraggio civico al livello successivo.