Come scrivere il report di monitoraggio perfetto

In questa guida trovate consigli e suggerimenti su come impostare i contenuti del report di monitoraggio civico. Alcuni di questi sono molto importanti per portare a termine il lavoro e consentire alla nostra redazione di validare il report e pubblicarlo sul sito.

Qual è il modo più efficace per impostare la scrittura?

  1. Riportate le evidenze. Il report di monitoraggio civico non è un blog né un diario, è un resoconto che, se vuole essere credibile, deve essere il più possibile basato su evidenze e dati oggettivi. Crediamo che un racconto non possa non riflettere le opinioni dell’autore, e di certo non vi chiediamo di essere algidi e distaccati! Anche volendo, non potreste esserlo 🙂 E’ essenziale però dare centralità alle evidenze raccolte nei vari campi dello step 2. In particolare, è molto importante citare le fonti dei dati che usate e mostrare “le prove” delle vostre affermazioni (es. il progetto non è concluso? Inserite una foto del cantiere). La redazione di Monithon controllerà questo aspetto nel processo di validazione del vostro report.
  2. Scrivete per un pubblico. Tenete conto che le risposte alle varie sezioni saranno combinate insieme per formare il report pubblicato. Guardate qui, qui o qui per avere un’idea del risultato finale (questi sono solo esempi dei tanti report molto ben fatti che abbiamo ricevuto quest’anno). Quindi non compilate i campi del report come fossero le risposte a un questionario, ma scrivete avendo in mente un articolo di inchiesta giornalistica, in cui le varie sezioni sono concepite come una traccia per rendere i report facilmente comparabili. Il nostro obiettivo sarà far leggere il vostro report ai decisori pubblici e agli amministratori. Inoltre, quello che scrivete costituisce un materiale molto utile ai media o a altre organizzazioni per ulteriori approfondimenti o comunicare i vostri risultati a una platea ancora più ampia.
  3. Siate specifici ma sintetici. Descrivete il progetto in modo semplice e comprensibile a tutti per mostrare quanto sia rilevante la vostra ricerca (step 1), poi siate al contempo specifici e sintetici nella valutazione (step 2). E’ un esercizio difficile! Sfruttate al meglio le fonti e le informazioni che avete raccolto senza annoiare il lettore: selezionate le informazioni con cura, fate esempi specifici senza la pretesa di essere esaustivi. Mettete in allegato i documenti o le vostre analisi. Allegate tutti i “materiali grezzi” della vostra indagine: dati, trascrizione delle interviste, etc. In questo modo potete mantenere il racconto snello e dare al lettore interessato la possibilità di approfondire.

Quali sono le domande a cui devo fare più attenzione?

Nello step 1, descrivete il progetto che avete scelto di monitorare in modo da attrarre l’attenzione dei vostri lettori. Spiegate in poche frasi perché è importante monitorarlo, i suoi obiettivi e come intende raggiungerli.
Avete il blog di ASOC per raccontare i dettagli sul vostro gruppo e le vostre attività, che verrà poi reso raggiungibile anche a partire dal report di Monithon.

Nello step 2, dedicate tempo a pensare ai suggerimenti e proposte. Nel report pubblicato, verranno messi in evidenza perché sono di grande valore.  Inoltre fate attenzione a riportare aspetti positivi e negativi del progetto monitorato, non della vostra esperienza di monitoraggio.

Nel campo “Chi è stato intervistato?” alla fine dello step 2, potete specificare le vostre eventuali difficoltà. Ad esempio, non siete riusciti a intervistare il sindaco? Scrivete perché!

Quante domande e risposte agli intervistati devo riportare?

Se avete intervistato varie persone, l’indicazione è di scegliere soltanto 2 domande (e relative risposte) per non appesantire il racconto. Se avete già trascritto domande e risposte per tutti gli intervistati, sarebbe fantastico se riusciste ad allegarle tra i materiali (in PDF o altro formato). Dare l’accesso alle fonti è una buona pratica di giornalismo e indagine qualitativa!

Ho inserito per sbaglio una foto due volte o un video sbagliato, come devo fare?

Potete eliminare i materiali allegati premendo sulla X rossa. Se avete problemi, inviate comunque il report mandandoci una mail con l’indicazione di quali materiali volete eliminare o aggiungere.

Ho salvato il report ma ho perso i testi che avevo inserito!!

Innanzitutto, salvate sempre i vostri testi in locale prima di compilare il form online (es. su un file word). Durante la compilazione del report, fate attenzione a non accedere al nostro sito da due pc diversi contemporaneamente con le stesse credenziali! Se stai scrivendo il report su un pc, e un tuo compagno di team fa login sul suo device, tu vieni “sloggato” e perderai tutte le modifiche. Per ora, potete compilare solo uno alla volta.

Controllate la dimensione delle foto o dei materiali che allegate. Per ogni salvataggio, la dimensione complessiva dei materiali che state allegando non deve superare gli 8MB. Sono ammessi solo immagini (jpg, gif, png) o file documentali (doc, docx, xls, xlsx, pdf).
Se volete inserire un video, caricatelo su YouTube o Vimeo e inserire il link nel campo apposito.

Ho inviato il report alla redazione ma vorrei fare delle modifiche, è possibile?

In generale sì, scriveteci a redazione@monithon.eu.

Cosa devo fare quando ho inviato il report alla redazione di Monithon?

Aspettate un paio di giorni per darci il tempo di revisionarlo, poi andate nella pagina “I miei report” per controllare lo status del vostro report. Se il report è approvato (icona verde), trovate il link al report pubblicato cliccando sul titolo del vostro report. Se il vostro report è tornato in “bozza” (icona grigia), significa che ci sono modifiche da fare. Entrate nel report e troverete i nostri commenti sotto ogni campo da modificare:

Controllate sempre la mail con cui vi siete registrati, se ci sono problemi di solito vi scriviamo. Da parte nostra, mettiamo tutta la cura possibile per darvi suggerimenti utili a rendere il vostro report efficace e comparabile con gli altri!

Cosa posso fare dopo aver inviato il report?

Ricordate di compilare tutti i campi del vostro profilo e di aggiungere un avatar. Inserite nel vostro profilo il link al vostro blog, alla vostra pagina FB o Instagram che più vi rappresenta. Lo renderemo fruibile a partire dal vostro report pubblicato.

Se state partecipando al percorso A Scuola di OpenCoesione, controllate di avere inserito l’ID ASOC copiandolo dal vostro blog sul sito ASOC.

Le GIF sono state realizzate dal team ASOC 🙂

Project Finder: scopri i progetti europei intorno a te

Venerdì 16 aprile, durante la giornata di lancio della Rete di Monitoraggio civico dei progetti europei sull’ambiente, abbiamo presentato un progetto a cui lavoriamo da un po’, il  Monithon Project Finder. E’ un’applicazione web, accessibile dal nostro sito, che aiuta a scoprire i progetti finanziati in campo ambientale nella propria città o nel proprio quartiere. L’applicazione è stata sviluppata in collaborazione con i designer e gli sviluppatori di Sheldon Studio, a partire dalla geolocalizzazione dei dati sull’uso dei fondi europei pubblicati da OpenCoesione.

Attraverso la mappa interattiva si possono cercare i progetti finanziati città per città, quartiere per quartiere. Si tratta di oltre 7mila progetti, per un valore di circa 8,9 miliardi di euro, finanziati dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) nel periodo 2014-2020 sui temi dell’Ambiente, dell’Energia, della mobilità sostenibile e della valorizzazione del patrimonio naturale e culturale.

Tra i progetti troviamo, ad esempio, quelli relativi a efficientamento energetico degli edifici pubblici e delle imprese, piste ciclabili e percorsi pedonali, prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico e dei cambiamenti climatici, gestione del ciclo dei rifiuti, ammodernamento delle reti idriche, trattamento delle acque reflue, tutela della biodiversità, valorizzazione del patrimonio ambientale e naturale.

Attraverso il Project Finder, l’utente può selezionare i progetti più interessanti utilizzando i filtri. Una volta individuato il progetto, è possibile avviare le attività di monitoraggio civico cliccando sul bottone Inizia il monitoraggio! in fondo alla scheda descrittiva, e così accedere all’area di lavoro di Monithon, dove si è guidati passo dopo passo alla redazione del Report di Monitoraggio Civico.

4 passi per scoprire i finanziamenti e iniziare a monitorare

La mappa può essere consultata liberamente, ma noi consigliamo di usare i vari strumenti nel seguente ordine.

1. Cerca il tuo comune

Da projectfinder.monithon.eu, il primo passo è cercare un comune da cui partire, in alto a sinistra. La mappa si centrerà sul comune scelto: a ogni pallino corrisponde un progetto, e il colore dipende dall’ambito tematico (es. mobilità sostenibile o ambiente). Muovendo a destra e sinistra l’indicatore della distanza appena sotto, si può stabilire la dimensione del raggio a partire dal centro del comune, ad esempio per considerare la sola area comunale, i comuni limitrofi o l’intera provincia o area metropolitana. In questo modo l’utente determina la sua area di interesse e i progetti inizieranno a popolare l’area. 

2. Filtra i progetti più interessanti

In basso, si può alzare il pannello verde per selezionare i progetti: si può filtrare per “categoria” (ce ne sono 28) oppure per budget, anno di inizio, stato di avanzamento e presenza di report di monitoraggio civico sul progetto, ad indicare che lo stesso progetto è stato già monitorato in passato.

3. Scegli dalla lista dei progetti

Mostrando il pannello bianco sulla destra, compare la lista dei progetti così ottenuti. Si possono ordinare per distanza, tema, valore finanziario o anno di inizio.

4. Inizia a monitorare!

Cliccando su ciascun progetto, si accede ad una scheda riassuntiva che riporta i dati essenziali sull’avanzamento e la descrizione del progetto. Da qui è possibile iniziare il monitoraggio: cliccando sul bottone in fondo a destra della scheda verrete accompagnati immediatamente (se non siete loggati, basterà effettuare il login) sulla nostra area di lavoro per la creazione del report e accedere a tutte le informazioni e i suggerimenti della MoniTutor.

Naturalmente, è possibile accedere alla scheda sul progetto anche semplicemente cliccando su ciascun pallino, per scoprire i progetti più vicini!

Monithon Project Finder” nasce per accompagnare le attività del progetto “Una rete nazionale di monitoraggio civico dei fondi europei per l’ambiente e lo sviluppo sostenibile”, realizzato da Lunaria e da Monithon – e co-finanziato dalla Direzione Generale per la Politica regionale e urbana della Commissione Europea, con il supporto di OpenCoesione, dell’Università degli Studi di Torino, del Centro Europe Direct della Città Metropolitana di Torino e della campagna “Sbilanciamoci!”.

Come inviare un report? La nostra guida completa

Questo post è una guida passo-passo alla creazione e all’invio di un report di monitoraggio civico sulla nostra piattaforma, a partire da un progetto scelto sul portale nazionale OpenCoesione. Qui di seguito il video tutorial del nostro Luigi Reggi. Il testo successivo è estratto da questo video e mette in evidenza i passaggi fondamentali per attivare la guida “MoniTutor” e pubblicare il report.

Moni-thon significa “monitoring marathon”, cioè “maratona di monitoraggio”. E’ un’iniziativa indipendente che mette a disposizione expertise, metodi e strumenti per il monitoraggio “civico” delle politiche pubbliche.

Come leggere i report di monitoraggio pubblicati

Sull’home page di Monithon si trova una mappa con i report pubblicati, che si può ingrandire per cercare i report di monitoraggio civico già inviati nella vostra zona o nella vostra città. Cliccando sul marker si accede ai singoli report di monitoraggio civico. Qui invece si trova l’elenco di tutti i report.

Ciascun report contiene una descrizione del progetto e altri dati importati da OpenCoesione, e soprattutto il giudizio degli utenti sui risultati raggiunti, i suggerimenti su come migliorare, oltre a una sezione metodologica finale. Il report di Monithon quindi riassume in un formato standard e comparabile, e facilmente fruibile dagli utenti esterni, i principali risultati delle vostre ricerche.

Cosa trovate su Monithon

Su Monithon trovate il Project Finder, una mappa interattiva per scoprire i progetti sull’ambiente, l’energia, la valorizzazione del patrimonio naturale e culturale, e la mobilità sostenibile. Leggi qui i 4 passi per usare al meglio la piattaforma.

Trovate anche un’area di lavoro ad accesso riservato per la creazione del vostro report. All’interno di quest’area potete descrivere il vostro progetto, georeferenziarlo in una mappa e riportare tutti i dettagli sui risultati delle vostre indagini. potete salvare rientrare quante volte volete. Sempre all’interno del report trovate la guida MoniTutor, una guida online che si genera automaticamente una volta che la URL del progetto scelto OpenCoesione viene incollata nel report. La MoniTutor contiene consigli sui documenti da leggere e soprattutto su come impostare la fase della visita sul campo, come ad esempio i soggetti da coinvolgere e le domande da fare. La guida si genera sulla base delle caratteristiche del progetto scelto, come ad esempio il suo stato di avanzamento, la tipologia o l’area tematica.

Infine, Monithon offre supporto personalizzato ai gruppi impegnati nel monitoraggio. Il report, una volta completato, viene rivisto dalla redazione di Monithon, che potrà approvarlo direttamente e pubblicarlo, oppure inviare commenti e suggerimenti su come migliorarlo. In quest’ultimo caso, i commenti saranno riferiti ad ogni sezione del report e potranno riguardare la forma, i contenuti o la capacità comunicativa.

Il report di Monithon si compone di 3 step. I primi due riguardano la descrizione del progetto, la georeferenziazione su mappa, e i risultati dell’analisi sul campo, compresi i vostri giudizi e suggerimenti sul progetto monitorato. Una volta completati i primi 2 step, il report va inviato alla redazione di Monithon, che entro pochi giorni lo leggerà e vi manderà una mail con le sue considerazioni. Lo step 3, invece, andrà compilato al termine del vostro percorso o comunque dopo almeno qualche mese, per raccontare i risultati e gli impatti che nel frattempo avete ottenuto grazie alle vostre ricerche.

Creare un report e attivare la MoniTutor

Ma vediamo in pratica come si usa il sito di Monithon.

Per creare un nuovo report si sceglie il paese in cui si vive e si entra con la propria e-mail e password. Per registrarsi si usa la mail del team di monitoraggio e si sceglie una password. Occorrerà confermare la creazione del nuovo account cliccando sul link che verrà inviato via email.

Una volta fatto il login, occorre inserire le informazioni sul proprio profilo. In particolare, i ragazzi del programma A Scuola di OpenCoesione dovranno specificare, oltre i dati della propria scuola, anche il codice del team “ID ASOC” che trovano sulla propria pagina del sito di A Scuola di OpenCoesione.

E’ importante leggere con attenzione i nostri suggerimenti su come scrivere un report di monitoraggio efficace. La nostra redazione terrà conto anche di questi criteri nel processo di validazione del report.

STEP 1: Desk Analysis

Se avete trovato un progetto da monitorare sul Project Finder, per accedere direttamente alla MoniTutor e all’area di lavoro basta cliccare su “Inizia il monitoraggio!” all’interno della scheda del progetto che avete scelto.

Se avete selezionato il progetto a partire dal portale OpenCoesione, dall’area di lavoro di Monithon basta cliccare su “Nuovo Report” per entrare nel form di invio del report di monitoraggio civico. Pere apparire la MoniTutor farlo occorre andare sulla pagina del progetto che troviamo su OpenCoesione, come ad esempio questa. Incollando la URL di questa pagina nel campo “URL del progetto OpenCoesione” nel report di Monithon, la guida MoniTutor si genera automaticamente. Si possono vedere i report già inviati sullo stesso progetto e seguire le nostre indicazioni sui documenti da consultare per conoscere gli obiettivi e i processi amministrativi che hanno portato il finanziamento. I documenti e le procedure possono essere cercati su Internet per ricostruire la storia amministrativa del progetto scelto. E’ anche importante contestualizzare il singolo progetto nel contesto di policy a cui si riferisce: per questo abbiamo inserito per ogni tema alcuni riferimenti a politiche europee e nazionali.

 

Sotto questa guida iniziano le vere e proprie domande da compilare, a partire dal titolo del progetto l’autore del report, e la descrizione del progetto monitorato. La descrizione del progetto è importante per attrarre l’attenzione dei lettori fin da subito, e fare capire perché il progetto è importante, quali sono i suoi obiettivi e risultati attesi. E’ importante usare un linguaggio giornalistico e facilmente comprensibile.

Grazie alla mappa è possibile individuare le esatte coordinate della localizzazione principale del progetto monitorato. La mappa si può allargare fino a trovare il luogo esatto in cui si svolge il progetto e inserire il marker cliccando sulla mappa. Se si conoscono l’indirizzo e il CAP del progetto, si possono inserire e ritrovarsi più vicini al luogo che cercate.

STEP 2: Valutazione del progetto

A questo punto si può passare allo Step 2: Valutazione. Anche in questo caso la MoniTutor ha suggerimenti per voi. A seconda che il progetto sia appena iniziato, ancora in corso, o già concluso, dei suggerimenti specifici ed esempi di report già inviati vi guideranno nell’impostazione dell’indagine sul campo. Una parte fondamentale dell’indagine sarà identificare i soggetti da intervistare. La MoniTutor mostra i soggetti presenti su OpenCoesione, fornendo informazioni sul loro ruolo e, se disponibili, anche i contatti per raggiungerli.

Trovate anche una griglia di domande sui risultati e gli impatti attesi, sui risultati gli impatti effettivi, sui problemi riscontrati e sugli elementi di miglioramento con domande specifiche a seconda della tipologia dei soggetti rilevanti da intervistare. Ulteriori domande derivano dai consigli dei nostri esperti tematici e sono quindi specifiche per il tema scelto.

Tra i campi da compilare abbiamo lo stato di avanzamento del progetto, il risultato, il giudizio di efficacia e un’analisi dei punti di forza di debolezza e dei rischi futuri. E’ importante in queste domande riportare in maniera sintetica ma specifica i fatti, le evidenze e le fonti che avete raccolto. In particolare, una domanda fondamentale riguarda le soluzioni e idee da proporre per il progetto monitorato, sono suggerimenti utilissimi per le amministrazioni responsabili. Il giudizio sintetico è un’altra domanda a cui riservare una particolare attenzione perché verrà utilizzata in tutte le principali statistiche sullo stato dei progetti così come indicato dalle vostre analisi.

L’ultima sezione riguarda i metodi di indagine in particolare le domande e le risposte ai soggetti intervistati. Innanzitutto, occorre inserire nomi e ruoli dei soggetti che sono stati intervistati, e poi successivamente riportare solamente le due domande più importanti e le relative risposte, specificando il soggetto a cui sono state poste. Se avete trascritto i contenuti delle interviste in un documento lo potete allegare come PDF.

Proprio la sezione successiva riguarda il caricamento dei materiali multimediali: le foto fatte durante la visita, i file prodotti o consultato, i link ai siti, e il link ai video caricati su YouTube o Vimeo. E’ molto importante controllare la dimensione degli allegati: la somma di tutti gli allegati non deve superare gli 8 Megabyte. E’ fondamentale non accedere al report di monithon da due device diversi contemporaneamente (es. PC e smartphone) altrimenti i testi e gli allegati non saranno salvati.

Una volta che il report è completo in tutte le sue parti, il report può essere inviato alla redazione di Monithon cliccando sulla spunta e salvando il report. Entro pochi giorni i  nostri feedback saranno inviati sulla mail del vostro team, con le indicazioni su come proseguire.

Una volta pubblicato, i team ASOC dovranno inserire la URL del report di Monithon all’interno del Report di Lezione 3 – Esplorare.

STEP 3: Risultati del vostro monitoraggio

Infine, lo Step 3 – da compilare a fine percorso –  serve per raccontare gli esiti delle vostre ricerche in termini di nuove connessioni che generate, e di impatto sui media e le amministrazioni pubbliche. In particolare, l’ultima domanda è utile per raccontare tutti i dettagli della vostra storia.

Quando anche questo Step è pronto, si clicca sulla spunta e si salva il report. La redazione di Monithon pubblicherà questi risultati in un’analisi nazionale, citando i singoli casi più rilevanti e le relative storie.

MoniTutor: la guida online per il monitoraggio civico

Il 2020 porta una serie di novità per Monithon, l’iniziativa indipendente di monitoraggio civico che mette a disposizione metodi e strumenti per verificare l’andamento e l’efficacia degli interventi finanziati dalla politiche pubbliche.

Oltre a sperimentare un’applicazione web completamente nuova dove registrarsi e raccontare i propri obiettivi di monitoraggio, lo sviluppo del report di monitoraggio civico è ora suddiviso in 3 fasi: un primo step dedicato all’analisi del progetto di investimento e dei principali documenti, un secondo incentrato sulla valutazione di efficacia del finanziamento che si è scelto di monitorare, mentre il terzo riguarderà i risultati e l’impatto del vostro monitoraggio civico.

Per ognuna di queste fasi, è ora a disposizione per tutti una guida al monitoraggio civico che abbiamo chiamato MoniTutor. Si tratta di una serie di domande e suggerimenti – sviluppati dalla redazione di Monithon grazie a numerosi esperti scelti tra gli “amici” di Monithon o intervistati ad-hoc su temi specifici – che guidano il team di monitoraggio nelle loro attività.

La MoniTutor è integrata nell’esperienza di compilazione del report di monitoraggio civico. Ora ad ogni gruppo di suggerimenti corrisponde una serie di campi da compilare. Per attivarla basta registrarsi su Monithon, creare un nuovo report, scegliere un progetto da OpenCoesione.gov.it e incollare il link della pagina dedicata al progetto (ad esempio: https://opencoesione.gov.it/it/progetti/6to57210/).
La guida si riempirà di informazioni sulla base dei dati open disponibili da varie fonti (e integrati attraverso le APIs).

Le informazioni e i suggerimenti della guida sono sempre diversi a seconda del progetto scelto. Questo perché MoniTutor ha lo scopo di interpretare e agevolare la lettura dei dati di OpenCoesione (anche quelli non pubblicati sulle pagine web del portale) o di altra fonte attraverso appositi algoritmi. Ad esempio, confrontando le date di completamento del progetto potrà darvi suggerimenti diversi a seconda che il progetto sia appena iniziato, in corso o concluso.

Inoltre, sulla base dell’ambito tematico del progetto (trasporti, beni culturali, innovazione, etc.), la guida presenta una serie di suggerimenti specifici su documenti da leggere, siti web da navigare, persone da contattare e una griglia con le domande da porre, basata sull’esperienza e sulla conoscenza di una rete di esperti. La guida contiene anche i nomi, le email e gli indirizzi per contattare le Autorità di Gestione dei Programmi Europei, grazie a dati raccolti da noi da fonti ufficiali, e gli indirizzi dei vari soggetti con un ruolo attivo nel progetto scelto, quando sono disponibili negli open data di OpenCoesione.

Insomma, la MoniTutor diventa oggi uno dei principali strumenti con cui Monithon fornisce a tutti supporto metodologico nell’impostazione e nella realizzazione del monitoraggio civico degli investimenti pubblici, e da oggi è in sperimentazione nell’edizione 2019-2020 di A Scuola di OpenCoesione (ASOC), il principale corso di monitoraggio civico in Italia. ASOC utilizza monithon nell’ambito della lezione Esplorare, una tappa fondamentale del percorso, in cui i principali risultati delle ricerche degli studenti delle scuole superiori entrano a far parte di una più ampia base di conoscenza alimentata da comunità civiche, associazioni e studenti universitari e accessibile da parte dei media e delle istituzioni nazionali e locali.

Qui il tutorial sull’uso delle nuove funzionalità di Monithon a cura del team ASOC:

 

Come sono selezionati i progetti da monitorare?

Abbiamo da poco pubblicato i principali risultati del monitoraggio civico di 475 progetti, quasi tutti scelti a partire dai dati che i gruppi di monitoraggio (perlopiù scuole superiori ma anche studenti universitari e comunità di cittadini) hanno trovato sul portale open data OpenCoesione, dove sono tracciati quasi un milione di progetti pubblici finanziati dalle politiche di coesione.

Si tratta, appunto, di 475 progetti visitati dai cittadini su un totale di, per la precisione, 949.495 progetti (ad oggi): solamente considerando la numerosità, è evidente che non si tratta di un campione statisticamente rappresentativo!
E’ da tener conto, però, che l’universo da considerare per il monitoraggio civico è forse ben più limitato. Su OpenCoesione, che pubblica i dati del sistema nazionale di monitoraggio del Ministero dell’Economia e delle Finanze, la maggioranza dei progetti pubblicati sono piccolissimi (ad esempio, singole borse di studio erogate a individui dal Fondo Sociale Europeo) e fortemente concentrati in regioni come la Lombardia per caratteristiche specifiche del sistema informativo regionale che si interfaccia con il sistema nazionale del MEF.   I progetti del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR), molto più “visibili” all’esterno in quanto infrastrutture o altri progetti dalla natura “tangibile”, rappresentano solo poco più del 10% del totale ma in termini finanziari pesano quasi il 50%.  Insomma, i progetti rilevanti per il monitoraggio civico per il periodo 2007-13 sono in realtà molti meno di un milione, probabilmente meno di 50.000.

Sempre ragionando in termini di rappresentatività dei progetti monitorati e caricati su Monithon, è comunque interessante fare qualche verifica preliminare su quanto i progetti scelti si discostano dall’universo dei progetti inclusi in OpenCoesione.

Per far questo è fondamentale partire da come avviene la scelta dei progetti da parte dei gruppi di monitoraggio.
La scelta del progetto da monitorare è forse la fase più importante del monitoraggio civico secondo il metodo di Monithon.  Ad esempio, nella prima lezione di A Scuola di OpenCoesione (“Progettare“), gli studenti si imbarcano in una data expedition sul portale OpenCoesione, alla ricerca di progetti interessanti. Si parte di solito dalla propria città, filtrabile attraverso la mappa o i campi di ricerca, e si scorre la lista dei progetti pubblici, ordinata a partire dai più grandi fino ai più piccoli.

A questo punto gli studenti iniziano a fare una serie di considerazioni su alcune caratteristiche chiave dei progetti che vedono sullo schermo.


1. Titolo

Innanzitutto l’occhio cade sui progetti che hanno un titolo comprensibile.  Quasi tutti i progetti su OpenCoesione sono descritti solamente attraverso il titolo (quelli del PON Ricerca e Competitività sono invece descritti in dettaglio), e questo a volte non è particolarmente eloquente. Accanto a tanti progetti identificabili, il titolo in certi casi corrisponde al nome di un’impresa che ha ricevuto un finanziamento, oppure porta il nome di uno strumento di “ingegneria finanziaria” (es. fondi per concedere prestiti e garanzie alle imprese), o ancora è scritto nell’impenetrabile gergo dei fondi comunitari (es. “Assistenza tecnica al programma operativo – Asse 5”).  Questo avviene perché questi dati non sono nati per fini di accountability e comunicazione al pubblico, ma come strumento amministrativo per far “funzionare la macchina” dei finanziamenti pubblici.

Vedi sotto l’esempio dei progetti in provincia di Roma oggi:


2. Tema

Spesso i gruppi di monitoraggio scelgono un tema di interesse (es. l’ambiente perché sono interessati alle energie rinnovabili), e cercano in quell’ambito un progetto da andare a visitare.

Nel grafico si vede come i progetti dedicati al settore trasporti siano ampiamente sovrarappresentati in termini di valore totale dei finanziamenti rispetto al totale dei progetti su OpenCoesione. In altri termini, i progetti monitorati sui trasporti rappresentano una “fetta” del totale dei finanziamenti monitorati molto più elevata del valore percentuale riferito a tutti i progetti sui trasporti tracciati su OpenCoesione.  Insomma, ai ragazzi piacciono le grandi infrastrutture di trasporto!

La cultura e il turismo è altro settore che comparativamente “piace di più” rispetto a quanto ci si potrebbe attendere osservando la distribuzione dei progetti di OpenCoesione nei vari temi.  C’era da aspettarsi che i gruppi di monitoraggio fossero interessati a progetti culturali, educativi e… divertenti.

Più difficile, al contrario, entrare nel merito delle tecnicalità e degli aspetti scientifici dei progetti di ricerca e innovazione, soprattutto nel caso delle grandi infrastrutture di ricerca e dei contributi alle singole aziende per progetti di ricerca industriale.

Composizione tematica (in %) dei progetti. Fonte: dati OpenCoesione al 31/12/2017 e Monithon al 12/06/2018


3. Dimensione finanziaria

Vengono privilegiati i progetti più “grandi” per almeno due ragioni. Innanzitutto, un progetto grande è spesso più rilevante per il territorio: se ne parla sui giornali, è oggetto di discussioni e controversie. In secondo luogo, è di solito più visibile (es. una grande infrastruttura) e quindi più semplice da visitare e monitorare.

Nel grafico, troviamo la dimensione media dei progetti per fondo di finanziamento e “ambito di policy”: FSE = Fondo Sociale Europeo, FESR = Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, FSC = Fondo Sviluppo e Coesione, PAC = Piano Azione Coesione.


4. Stato del progetto

Nel monitoraggio civico c’è una tendenza a favorire i progetti già conclusi. Anche questo è un caso piuttosto intuitivo: è più interessante valutare la buona riuscita e l’efficiacia finale del progetto piuttosto che seguirne i lavori.

I progetti conclusi su Monithon rappresentano oltre il 55% del totale, mentre in totale su OpenCoesione sono circa il 45%.

% Progetti sul totale. Fonte: dati OpenCoesione al 31/12/2017 e Monithon al 12/06/2018


5. Fattibilità del monitoraggio

Infine, valgono considerazioni pratiche sulla presenza delle condizioni minime per fare un buon monitoraggio civico: l’accesso a ulteriori informazioni (es. la presenza di altri dati pubblici non soggetti a privacy, vedi l’esempio fatto sopra di una borsa di studio per un singolo studente), e la possibilità di accedere direttamente al luogo fisico in cui l’opera o il servizio si realizza.  Nel caso di finanziamento a un’impresa (es. aiuti di stato per favorire la competitività), ad esempio, questo può risultare non facile.

Di nuovo, un’opera pubblica è più semplice da monitorare: più visibile, più facilmente raggiungibile per fare foto e video.

 

 

La foto è del gruppo di monitoraggio “Hill team” di Campobasso

11 punti per l’identikit del monithoner perfetto

Quando prepariamo una torta e la mettiamo in forno è fondamentale controllarla periodicamente per verificare che la cottura vada a buon fine e che l’impasto lieviti per bene. In quell’istante stiamo “monitorando”, ovvero verifichiamo che il risultato ottenuto sia conforme alle nostre attese.

Allo stesso modo, quando paghiamo le tasse (che sono un pò come gli ingredienti della nostra torta) abbiamo il diritto di ricevere dei servizi funzionanti, ovvero il godimento della torta stessa, calda e morbida.

Sebbene possa sembrare un paragone alquanto astratto, ricevere un servizio pubblico è frutto di una serie di azioni e attività programmate, inserite in un arco temporale e portate avanti da precise figure professionali, posto un budget predefinito.  Non tutti ancora percepiscono tale iter, dando per scontato che qualsiasi opera pubblica realizzata sia in realtà la reincarnazione della perfezione e dunque risponda ad ogni singola esigenza collettiva, anche la più maniacale.

In realtà ogni step progettuale è ideato e gestito da uomini (non da macchine) e può contenere bug, incoerenze o può necessitare di modifiche in corso.

Per tali ragioni, e per tante altre, i cittadini non devono subire passivamente questi eventi, rendersi partecipi alla vita della propria città monitorando ciò che avviene sotto il portone di casa, mantenendo il profilo di utilizzatore finale, non di progettista.

Nella personale esperienza ho riscontrato una serie di caratteristiche ricorrenti tra coloro che io mi sento di definire dei “cittadini monitoranti“. L’elenco delle peculiarità seguenti è assolutamente personale e servirà al lettore, quasi per gioco, ad identificare in se stesso e nei propri conoscenti quell’anima “monitorante” che auspico venga coltivata in ogni abitante di una “civitas”:

  1. attaccamento al territorio: soltanto chi ha a cuore le sorti della propria terra sarà interessato a conoscere cosa avviene nel proprio territorio
  2. curiosità: è l’ingrediente che muove il mondo. Avere una buona dose di curiosità distingue un cittadino comune da un altro che non subisce passivamente tutto ciò che lo circonda
  3. spirito di osservazione: saper scatenare la propria curiosità a partire dall’osservazione anche di un piccolo dettaglio genera meccanismi virtuosi di ragionamenti che inducono ad informarsi, documentarsi ed esprimere opinioni oggettive.
  4. oggettività: un buon cittadino monitorante non ragiona con pregiudizio e in preda alla disinformazione. Viceversa, prova a documentarsi quel tanto che basta per poter esprimere il proprio punto di vista.
  5. disponibilità al movimento: monitorare significa anche essere disposti a spostarsi per osservare o reperire un’informazione. Nessuna informazione cadrà dal cielo o si troverà magicamente stampata all’interno della nostra buca delle lettere. In genere, i ciclisti sono molto avvantaggiati in tal senso, perché dal loro mezzo riescono ad avere maggiore libertà di movimento e capacità di osservazione a 360°.
  6. passione: è innegabile che un pizzico di passione sia indispensabile. Essa può essere declinata in base alla propria formazione professionale (ad esempio è inevitabile che un ingegnere dei trasporti segua l’evoluzione del tram sotto casa), alle proprie attitudini (un ciclista sarà vigilante sul grado di sicurezza della pista ciclabile appena realizzata) o semplicemente alle sorti del proprio territorio.
  7. “diffidenza”:  scritto tra virgolette perché si intende quella diffidenza dal recepire come “vera” ogni informazione che si riceve dall’esterno (giornali, media, politica).
  8. capacità relazionali: sebbene non sia richiesto fare dei provini televisivi, saper reperire informazioni o proporre delle idee implica contatti umani (responsabili di aziende, assessorati, uffici etc) che vengono compromessi nel momento in cui non ci si pone con la giusta dose di rispetto per la disponibilità e la  professione altrui.
  9. propositività: lamentarsi è una attività fine a se stessa qualora non accompagnata da un’indicazione o un suggerimento propositivo. Saper muovere una critica implica una serie di condizioni di cui al punto 4, 7 e 8, ma generalmente accompagnare ad essa un’idea o una visione aiuta a comprendere il motivo della critica stessa. Più in generale, essere propositivi agevola i rapporti umani con gli interlocutori e il raggiungimento di un obiettivo nel minor tempo possibile.
  10. condivisione: un cittadino monitorante deve saper condividere le informazioni in suo possesso con altre persone, al fine di intercettare diversi punti di vista e avviare un confronto oggettivo sulla questione. Ancorarsi sulle proprie posizioni spesso scaturisce osservazioni sterili o superficiali.
  11. costanza: l’ingrediente fondamentale che sta alla base dei 10 punti precedenti. Monitorare qualcosa non lo prescrive il medico e implica una serie di circostanze e contesti che possono indurre a perdere facilmente la pazienza. Perseverare in tal senso è l’unico modo per provare a ottenere le risposte desiderate.

E non dimenticate una macchina fotografica!

Giulio Di Chiara

(foto by http://www.siamoalcompleto.it/)

Come scegliere il proprio monithon?

Su OpenCoesione sono elencati migliaia di progetti tra cui voi potete sceglierne uno da monitorare. Persino in Molise, sulla cui esistenza molti italiani nutrono ancora fortissimi dubbi, ci sono tantissimi progetti finanziati. Provare per credere.

Come sceglierne uno? Il primo istinto spinge a prediligere progetti dietro cui si sospetta esserci uno scoop, un uso improprio dei fondi o che possa sollevare l’attenzione mediatica. Chi non ha mai sognato di essere Milena Gabanelli? Chi non ha mai sognato di denunciare un ponte abbandonato a metà della costruzione come in Striscia la Notizia?

In realtà abbiamo sperimentato che la scelta migliore è monitorare un progetto vicino alla propria attività o di cui si è in grado di verificare la riuscita in base alle proprie competenze: un archeologo può monitorare un progetto sui Beni Culturali, un ingegnere civile può monitorare un progetto sulle infrastrutture etc…  

Quest’estate abbiamo fondato un’associazione di promozione sociale, AkuBari, il cui intento è spingere la città di Bari ad aprirsi verso l’esterno attraverso la valorizzazione del suo patrimonio culturale per attirare e consolidare il flusso turistico attualmente sottodimensionato.  Per un’associazione che si occupa di promozione turistica, quale occasione migliore per iniziare che l’inaugurazione della linea metropolitana Bari Centrale – Aeroporto? Abbiamo deciso di verificare la qualità del servizio pochi giorni dopo l’inaugurazione,  viaggiando su questa nuova linea.

Una volta a bordo, abbiamo scommesso col capotreno un caffè: se fossero saliti più di dieci passeggeri diretti all’Aeroporto lo avremmo offerto noi, se ne fossero saliti meno di dieci lo avrebbe offerto lui. Volete sapere chi ha vinto? Leggete il nostro report.

Paola Liliana Buttiglione

Chiara Ciociola