Abbiamo presentato il progetto iMonitor all’ACWG del G20, ecco com’è andata la discussione

Monithon ha avuto il privilegio di essere rappresentato dal suo presidente Luigi Reggi all’evento del G20 Anticorruption Working Group (ACWG) “Just and Sustainable Procurement for People and Planet” a Parigi. Durante l’incontro è stato ampiamente discusso il ruolo degli appalti pubblici e il monitoraggio della spesa pubblica attraverso open data e tecnologie digitali. Questi temi sono centrali nell’agenda del G20 in vista del vertice in Brasile nel novembre 2024, dove saranno finalizzati gli impegni globali, inclusa la recente risoluzione sulla digitalizzazione, i dati e le ICT negli appalti.

L’evento ha visto la partecipazione di illustri relatori come Sally Guyer e Kristen Robinson dell’Open Contracting Partnership, Giuseppe Busia, presidente di ANAC [qui il suo discorso e la sua presentazione], e il dott. Henrique de Oliveira Andrade, capo di gabinetto della Segreteria di Controllo Interno dell’Ufficio del Controllore Generale del Brasile. Le loro intuizioni collettive hanno sottolineato l’importanza della trasparenza e dei progressi tecnologici nella lotta alla corruzione.

 

 

Il G20, come piattaforma primaria per la cooperazione economica globale, ha svolto un ruolo cruciale nel guidare la lotta globale contro la corruzione. I paesi del G20, che rappresentano il 75% del commercio mondiale e l’80% del PIL globale, si sono impegnati nel 2014 a garantire sistemi di appalto basati su trasparenza, concorrenza e criteri oggettivi nelle decisioni per prevenire la corruzione. Hanno anche approvato i Principi del G20 per Promuovere l’Integrità negli Appalti Pubblici nel 2015 e un Compendio di Buone Pratiche del G20 per Promuovere l’Integrità e la Trasparenza nello Sviluppo delle Infrastrutture nel 2019, sottolineando la necessità di apertura e trasparenza negli appalti. Gli Stati parti della Convenzione delle Nazioni Unite contro la Corruzione si sono anche impegnati, nel 2021, ad “aumentare la trasparenza e la responsabilità nella gestione delle finanze pubbliche e negli appalti governativi, nel finanziamento e nella fornitura di servizi per garantire la trasparenza nelle azioni governative nell’uso dei fondi pubblici e durante l’intero ciclo degli appalti pubblici” per attuare pienamente l’articolo 9 della Convenzione e hanno approvato una risoluzione intitolata Promuovere la trasparenza e l’integrità negli appalti pubblici a sostegno dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile lo scorso dicembre.

 

Monithon ha presentato la sua ultima iniziativa, il progetto iMonitor, come esempio chiave di utilizzo della tecnologia per combattere la corruzione e le frodi negli appalti pubblici. Il progetto combina valutazioni del rischio basate sui dati con il monitoraggio civico dei contratti pubblici, permettendo alle comunità locali di valutare i risultati delle gare pubbliche e di segnalare alle autorità competenti risultati utilizzabili. Questo approccio evidenzia il potenziale degli strumenti digitali per migliorare le capacità dei cittadini nel garantire responsabilità e trasparenza nella spesa pubblica. Il progetto è coordinato dal Government Transparency Institute.

Monithon, creato nel 2013 come iniziativa indipendente a supporto dei cittadini nella valutazione partecipativa dell’efficacia dei progetti dell’UE, dal 2023 offre a chiunque una metodologia e specifici strumenti per raccogliere segnalazioni su potenziali usi impropri dei fondi pubblici. Le segnalazioni delle comunità locali sono utilizzate principalmente per favorire la collaborazione con le autorità locali responsabili degli investimenti locali, ma possono anche essere inoltrate, se ritenute rilevanti, alle autorità nazionali anticorruzione.

I cittadini possono selezionare gli appalti pubblici rilevanti da monitorare sul portale OpenTender, che raccoglie dati governativi aperti su milioni di contratti nell’UE da diverse fonti ufficiali e calcola indicatori di rischio di corruzione per ogni appalto. In Italia, i cittadini possono anche avviare il processo di selezione identificando un progetto finanziato dall’UE nella loro città o quartiere tramite la mappa Project Finder, dove i progetti sono georeferenziati con alta precisione in base all’indirizzo. Una volta trovato un progetto interessante per la loro comunità, possono cercare gli appalti pubblici correlati attraverso il Codice Unico di Progetto, utilizzato da tutte le amministrazioni pubbliche italiane.

 

 

La discussione del panel ha effettivamente sottolineato l’importanza di includere gli attori civici nel processo di appalto, “offrendo agli stakeholder canali chiari per trasformare le intuizioni derivanti dai dati aperti sugli appalti pubblici in cambiamenti di politica, una migliore allocazione delle risorse, una negoziazione dei contratti più forte e una consegna più intelligente ed efficiente di beni, servizi e infrastrutture”. Affinché ciò avvenga, i cittadini dovrebbero essere in grado di accedere a una formazione sufficiente sulle questioni più tecniche. La discussione si è anche concentrata sulla cruciale disponibilità di dati interoperabili e di alta qualità, come quelli che collegano i progetti di investimento, gli appalti pubblici, i registri delle imprese, la proprietà aziendale e i titolari effettivi. L’applicazione AI ALICE presentata dal governo brasiliano sembra uno strumento promettente se basato sui dati corretti.

Ringraziamo i delegati dei paesi del G20 per le loro domande coinvolgenti e il team del governo francese per l’eccellente organizzazione dell’evento. I risultati di questa sessione saranno condivisi con l’UN Office on Drugs and Crime (UNODC) per supportare l’implementazione della CoSP resolution 10/9.

Per maggiori informazioni sul progetto iMonitor, visita il sito web di iMonitor.

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