Osservatorio Civico: per gli investimenti del PNRR servono dati open e un ruolo proattivo della PA per favorire la partecipazione
Monithon aderisce all’Osservatorio civico PNRR, ieri in audizione presso le Commissioni riunite Affari Costituzionali e Ambiente della Camera per chiedere più trasparenza e partecipazione. Nell’esame del disegno di legge n. 3146 da parte delle tante realtà della società civile che contribuiscono all’iniziativa per il monitoraggio civico dei fondi, emerge il rischio che il monitoraggio degli investimenti del PNRR venga gestito all’interno delle mura delle amministrazioni. Ancora non c’è chiarezza, infatti, su quali dati del monitoraggio amministrativo verranno rilasciati e con quale modalità.
A tal proposito, il documento presentato ieri propone, attraverso la proposta di un emendamento specifico al Ddl, che
“tutti i dati sull’uso dei fondi siano pubblicati in formato aperto, accessibile, interoperabile, riusabile e continuamente aggiornati”.
Come modello è proposto il portale OpenCoesione, che dal 2012 rende disponibili i dati sull’uso dei fondi strutturali europei e sulla politica di coesione nazionale, garantendo tempestività, continuità nel tempo e modalità tecniche che facilitano l’utilizzo delle informazioni per la valutazione indipendente e il monitoraggio civico. Proprio per queste ragioni OpenCoesione costituisce la principale fonte dei dati che utilizziamo per il nostro monitoraggio civico. I nostri strumenti si aggiornano e interagiscono con OpenCoesione in tempo reale. Non solo: OpenCoesione costituisce un’iniziativa più ampia che realizza da anni azioni per promuovere l’utilizzo dei dati e facilitare il monitoraggio indipendente.
Prosegue il documento:
“Nel caso in cui l’amministrazione decidesse di dotarsi di una diversa piattaforma per la pubblicazione dei dati di monitoraggio amministrativo, è fondamentale che questi siano pubblicati secondo il paradigma dell’open data, corredati da metadati per la loro corretta interpretazione, e accessibili tramite Application Programming Interfaces (APIs), così come già avviene oggi nel caso di OpenCoesione. Inoltre, sarebbe utile che tale piattaforma avesse un ruolo attivo nel promuovere l’engagement e il dialogo con la cittadinanza, favorendo il collegamento con gli strumenti di monitoraggio civico già in uso presso la società civile”
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