Monithon alle Nazioni Unite – 4° posto agli Open Government Awards
Dopo aver superato le selezioni nazionali, la partnership tra OpenCoesione (iniziativa governativa) e Monithon (società civile) si è presentata il 24 settembre alla sede delle Nazioni Unite a New York per rappresentare l’Italia al premio internazionale OpenGovernment Partnership Award, classificandosi in 4a posizione su 33 paesi candidati. Un risultato favoloso, frutto del giudizio di un gruppo di esperti internazionali (vedi la successiva analisi del punteggio).
E’ stato un grande onore e una grande emozione rappresentare la società civile italiana a fianco alla delegazione italiana rappresentata dagli amici del team OpenCoesione Carlo Amati, Simona De Luca e Aline Pennisi. Emozione che saliva man mano che venivano rivelate in diretta le posizioni dalla 10a alla prima. E’ stata anche una soddisfazione, per una volta, essere davanti a paesi fondatori dell’OGP e con grande tradizione di apertura come gli Stati Uniti (9a posizione), il Regno Unito (6a), l’Olanda (5a).
Tutto questo di fronte a Barack Obama, Francois Hollande e altri 9 capi di stato, delegazioni ufficiali di 65 paesi e centinaia di rappresentanti della società civile. Mancava del tutto, purtroppo, la rappresentanza politica italiana.
Nel video, tratto dallo streaming ufficiale delle Nazioni Unite che include anche discorsi degli alti rappresentanti dei primi tre paesi Danimarca, Montenegro e Filippine, potete rivedere la premiazione dal decimo al quarto posto.
Le promesse dei Piani di Azione sull’Open Government. Il grande evento cade nel terzo compleanno dell’Open Government Partnership, iniziativa globale con 65 paesi aderenti e oltre 2000 promesse di apertura e trasparenza incluse in 87 Piani di Azione nazionali – piani nuovi o di “seconda generazione”. Sarà interessante, ovviamente, verificare quante di queste nuove promesse saranno mantenute.
A questo proposito, sarebbe importante che lo Stato italiano discutesse e approvasse al più presto il nuovo piano, per mettersi al pari dei tanti altri stati che già sono più avanti, come si vede da questa mappa.
Cosa dicono i giudici dell’Italia. Il panel di esperti internazionali si è basato sulle candidature pervenute dai vari paesi (qui per vederle tutte) per esprimere commenti e attribuire punteggi su 4 temi: Credibilità della partnership, Ampiezza della partecipazione, Evidenza dei risultati, Sostenibilità dell’iniziativa.
Analizzando i dati pubblicati dall’Open Government Partnership (qui il CSV dei punteggi frutto del mio piccolo scraping), l’Italia ha il punteggio più alto in assoluto per 2 criteri su 4!
- L’Italia è prima per Credibilità della partnership: il ringraziamento va tutto agli enti di ricerca, università, amministrazioni pubbliche, associazioni e organizzazioni della società civile – tra cui Action Aid, Fondazione Bruno Kessler, Open Knowledge Foundation, Libera Associazione contro le Mafie, Centro NEXA, AkuBari, Sardinia Opendata, Diritto di Sapere, IWA Italy – che hanno dato supporto alla candidatura italiana.
- L’Italia ha il punteggio più alto anche per il criterio a cui teniamo di più in assoluto: l’Evidenza dei risultati. I giudici sottolineano in particolare l’efficacia del coinvolgimento attivo delle organizzazioni nazionali e locali della società civile, il ruolo del monitoraggio civico e l’esperienza nelle scuole del meraviglioso progetto A Scuola di OpenCoesione.
Il 4o posto si spiega quindi per i punteggi più bassi sugli altri due criteri – in particolare quello sulla Sostenibilità dell’iniziativa – per il quale gli elementi che avevamo incluso nella candidatura non hanno convinto appieno gli esperti. Qui mi verrebbe una domanda: cosa succederebbe in Italia se da un giorno all’altro un progetto come OpenCoesione fosse cancellato o comunque reso incapace di crescere?
Grandi aspettative. La speranza è che il nostro paese trovi davvero le energie per scommettere su un tema così cruciale per la nostra democrazia, le nostre istituzioni, la nostra economia, le nostre speranze per il futuro. Vorremmo vincere un premio dove vengano considerate non solo per le punte di diamante ma soprattutto per il valore medio delle iniziative in campo.
Poi certo. I premi non sono tutto, ma credo che possano aiutare ad alzare ancora più in alto la barra degli obiettivi.
Il mio grazie va a tutto il gruppo OpenCoesione con cui abbiamo condiviso questa avventura e il nostro percorso fino ad ora, e un grazie particolare a Damien Lanfrey e alla nostra Chiara Ciociola per l’aiuto fondamentale nella redazione della candidatura.
Ma non solo. Parlo a nome di Monithon dicendo grazie e complimenti alle donne, agli uomini e ai ragazzi che si stanno entusiasmando per il monitoraggio civico in modo così stupefacente!
Photo credit – OGP/Evan Abramson.
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