Gli “altri” OpenCoesione in giro per l’Europa
Da ieri in home page di OpenCoesione (proprio sotto la mappa) è disponibile il primo di una serie di post dedicati ai dati sui Fondi Strutturali in Europa. A partire da questo e poi nelle prossime settimane, gli articoli racconteranno le esplorazioni che il team di progetto – in primis Chiara Assunta Ricci – sta effettuando sui siti di tutta Europa che pubblicano dati sull’uso dei fondi europei per la coesione. Parliamo cioè dei portali degli altri stati europei che, così come OpenCoesione in Italia, pubblicano i dati sui progetti finanziati e sui beneficiari di quei fondi.
Come tutti i monithoners sanno bene, si tratta dei dati di partenza su cui si basa il nostro monitoraggio civico!
La prima cosa che salta all’occhio è che, almeno in questo caso, l’Italia si trova nel club dei paesi più trasparenti, cioè quelli che hanno sviluppato portali nazionali in cui i dati sono facilmente consultabili e scaricabili in formati aperti e facilmente riutilizzabili. Non è lo stesso, ad esempio, in Germania, Austria o Inghilterra – e non stiamo parlando proprio degli ultimi arrivati in fatto di trasparenza e Open Government – dove prevalgono liste di progetti in PDF con scarne informazioni limitate al nome del beneficiario del finanziamento, il nome (generico) del progetto, e un altrettanto generico “valore” finanziario.
Le esplorazioni, in realtà, sono partite già nel 2010, due anni prima che nascesse OpenCoesione, e ripetute ogni anno nel mese di Ottobre. Un censimento annuale dei siti web delle Autorità di Gestione dei Programmi Europei nei 27 (ora 28) Stati europei. Si è partiti alla ricerca di alcune decine di caratteristiche di completezza, apertura, riutilizzo, fruibilità… in una parola si è partiti alla ricerca di Open Data, non trovandoli, purtroppo, quasi mai.
Lo studio ci dirà, ad esempio, dove si trovano dati facilmente analizzabili per confrontare le performance finanziarie delle regioni europee (cioè: in quali regioni si spende più in fretta?) oppure per verificare su quali temi puntano le regioni più simili alla nostra e quali progetti portano avanti. Oppure ancora per capire quanti finanziamenti riceve una certa multinazionale dai vari programmi europei.
Inoltre, da quest’anno nel kit entrano nuovi strumenti: un questionario, che verrà inviato a tutte le amministrazioni europee che gestiscono i Fondi Strutturali, casi studio incentrati su particolari casi interessanti (a partire dai portali simili a OpenCoesione), interviste agli attori chiave e agli esperti di settore.
Oltre alla consueta visita ai dati pubblicati sui siti web, infatti, si andranno a verificare, a monte, le modalità di gestione interna dell’informazione e la qualità dei sistemi di monitoraggio – essenziali per garantire la qualità dei dati pubblicati. A valle della pubblicazione, invece, si prenderà in considerazione l’utilizzo dei dati per inchieste, articoli di data journalism, lo sviluppo di applicazioni e, non da ultimo, esercizi di monitoraggio civico.
Pane, quindi, per i nostri denti di monithoners 🙂
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