“Matera è, come tutta la Lucania, terreno adatto agli esperimenti sociali”: verso la maratona di monitoraggio del 22 febbraio.
Le parole del titolo sono del giornalista Guido Piovene e sono tratte da Viaggio in Italia, saggio scritto a seguito dei suoi viaggi effettuati su incarico della Rai tra il 1953 ed il 1956.
Negli anni ’50, a seguito dello sgombero dei Sassi, la città di Matera divenne un laboratorio di innovazione sociale. La Commissione per lo studio della città e dell’agro di Matera, istituita da Adriano Olivetti, curò la progettazione e la creazione di nuovi quartieri, avvalendosi non solo di urbanisti ma anche di esperti in diverse discipline quali storia, demografia, economia, urbanistica, paleoetnologia, sociologia. Tra i quartieri così nati c’è il borgo La Martella. Le speranze di sviluppo, alimentate dalle leggi della Riforma Agraria, furono disilluse dai processi di trasformazione socio-economica e dal declino della cosiddetta “civiltà contadina” che hanno cambiato la fisionomia del Sud d’Italia.
La Martella ha così sofferto il degrado che affligge tutte le periferie. La candidatura di Matera a Capitale della Cultura Europea 2019 è divenuta un’occasione per ripensare alla riqualificazione di quel borgo nato su altissime basi metodologiche e progettuali perché progettato come città del futuro. E col Piano Città si sono trovate le risorse economiche con cui avviare questo processo.
In occasione della maratona del 22 febbraio sarà monitorato il progetto di riqualificazione del Teatro la Martella, i cui lavori sono stati già avviati.
Tra i progetti previsti dal Piano Città di Matera c’è anche la ricostruzione della scuola di Via Bramante (uno dei plessi scolastici più importanti, frequentato da 600 bambini), chiusa con ordinanza sindacale nell’agosto 2012 perché giudicata inidonea dal Centro di competenze sul Rischio Sismico della Regione Basilicata.
La ricostruzione della scuola di Via Bramante non è stata ancora avviata, ma le aspettative sono alte. L’assessore all’Urbanistica del Comune di Matera, Ina Macaione, ha presentato la futura scuola come il primo edificio scolastico 2.0 del Sud Italia, le cui realizzazione sarà improntata a questi principi: “risparmio energetico, massimo soleggiamento, verde, tempi e costi controllabili, economicità, velocità e sostenibilità”.
I genitori degli studenti dell’ex plesso di via Bramante vorrebbero perciò seguire con continuità i lavori, una volta che essi saranno avviati. Quindi nello stesso 22 febbraio sarà annunciata la seconda iniziativa dei monithorers materani: il monitoraggio permanente della scuola di via Bramante, che sarà coordinato durante il suo svolgimento da Rena.
Il tavolo di lavoro su Monithon sarà guidato da Mariella Stella, dalle h. 15.00 alle h. 19.00 presso Palazzo Lanfranchi.
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