Introduzione

Italia e EU finanziano grandi progetti per la banda larga ultra veloce. Ma hanno senso quando in diverse zone del nostro paese non è ancora disponibile neppure quella tradizionale?

Noi di Monithon siamo partiti da quest'idea per indagare il digital divide italiano. Ovvero ci siamo chiesti: "Si parla sempre di nuove tecnologiche come chiave per la crescita, ma quanti sono, ancora oggi, i cittadini italiani che non hanno accesso nemmeno alla banda larga? E quali somo le politiche in atto per affrontare questo problema?"

Questa è diventata una delle tracce che abbiamo proposto all'hackhathon del Festival del Giornalismo di Perugia.

E proprio da Perugia non potevamo trascurare la dimensione locale. Come vanno le cose in Umbria? Esiste qualche progetto da poter monitorare?

Andiamo per ordine: la situazione nazionale, innanzi tutto. Il Dipartimento Comunicazioni del Ministero dello Sviluppo Economico ha pubblicato dei dati che mostrano quanti sono i cittadini che non hanno possibilità di accedere alla banda larga fissa – intesa come una connessione veloce almeno 2 megabit al secondo.

Come spesso succede in Italia, emerge una panorama eterogeneo con regioni molto coperte e altre che invece presentano diversi buchi. In Piemonte e in Friuli, per esempio, la situazione sembra tutt'altro che rosea, con diversi comuni in cui le persone senza accesso superano il 90%. Va un po' meglio in Emilia Romagna, che però soffre dello stesso problema soprattutto nelle aree più occidentali, al confine proprio con il Piemonte e la Liguria.

Una situazione che si ripete anche in diverse aree del centro e del sud: nella zona interna dell'Abruzzo, per esempio, in quasi tutto il Molise, nella parte meridionale della Campania e in diverse zone di Calabria e Basilicata.

 

La mappa degli esclusi digitali

Abbiamo riportato i risultati in una mappa interattiva da esplorare. Passando il mouse su un comune si può scoprire quant'è elevato il digital divide in quell'area.


(Fonte: elaborazione su dati Ministero dello sviluppo economico)

 

Monitorando l'Umbria

Che dire invece dell'Umbria? La regione sembra godere di una copertura di rete relativamente buona, ma migliorabile: a Perugia il 6% dei cittadini non ha accesso alla banda larga, a Foligno il 9,3%. Esiste poi una decina di comuni, nelle zone più perifiche, in cui la rete ad alta velocità non sembra arrivata del tutto.

Sono poi in corso una serie di progetti (o si sono appena conclusi) finanziati dalle politiche di coesione, che riguardano proprio il digital divide. Così abbiamo deciso di capire come sono andati, intervistando alcuni dei responsabili.

Si tratta di un portale dedicato al tema e di un sistema di monitoraggio del digital divide

Quest'ultimo si basa su segnalazioni dei cittadini stessi, che tramite un'app possono indicare lo stato della connettività di rete della propria zona. Abbiamo scoperto che le segnalazioni effettuate fino a questo momento sono state circa un centinaio: un numero non troppo elevato, ma che sembra essere in linea con esperimenti simili effettuati in altre regioni italiane.

Maria Presenza di Centralcom, azienda a partecipazione pubblica che ha realizzato il progetto, ci ha raccontato che le segnalazioni vengono girate a Regione e Ministero dello Sviluppo Economico per programmare i prossimi interventi del piano nazionale relativo alla banda larga. Tuttavia allo stato attuale non si ha ancora evidenza dell’effetto di tali interventi in quanto sono ancora in corso e la loro chiusura è prevista nell’arco del 2014.

Uno dei problemi principali, nell'affrontare il digital divide, arriva dalla reticenza degli stessi soggetti coinvolti. Solo 13 comuni su 92 hanno risposto a un questionario informativo sul tema, e le aziende che lavorano in questo campo tendono a non rilasciare informazioni per timore di danneggiare la concorrenza. Senza informazioni, com'è evidente, programmare un qualsiasi intervento diventa sempre più difficile.

Il report completo della nostra giornata di monitoraggio è disponibile qui.

 

Credits

Un progetto a cura di Monithon.it

Foto d'apertura: TF28 on flickr, Creative Commons BY-NC-SA 2.0


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